Sunday, April 29, 2007

Meinong e la conoscenza

Meinong nella sua trattazione dell'epistemologia asserisce che :
  • Le assunzioni ed anche le rappresentazioni (nelle quali c'è sempre un po' di assunzioni) operano in maniera contemplativa, mentre i giudizi operano in maniera penetrativa. Mentre il procedere contemplativo non coinvolge la modalità, quello penetrativo è indirizzato al fattuale (verità) o al possibile (probabilità).
  • L'evidenza (e con essa il conoscere) può essere a) immediata o mediata ; b) per certezza e per supposizione; c) a priori o a posteriori. L'apriori non concerne le rappresentazioni (che possono essere pure legate all'esperienza) ma il giudizio (infatti i termini dei sillogismi possono essere anche entità empiriche come in "Tutti gli uomini sono mortali").
  • Il giudizio empirico mostra due dipendenze dall'esperienza. Invece i giudizi evidenti a priori non si basano sull'esperienza, ma su altri obiettivi evidenti ed hanno la peculiarità del capire in sè (comprendere in senso proprio). Ciò che si capisce a priori con comprensione è detto necessario e la necessità è caratteristica dell'obiettivo.
  • Il sapere a priori è innanzitutto un sapere della sussistenza e dell'esser-così, questo in quanto nessun sapere sull'esistenza positiva è libero dall'esperienza. Inoltre il sapere a priori, se sostenuto dal sapere empirico, è applicabile all'esistenza.
  • Ogni sapere empirico si basa sull'esperienza, il cui fondamento sono le percezioni, cioè giudizi esistenziali evidenti su ciò che è presente. Per presente non si intende un qualcosa di puntuale, ma un tratto temporale sufficientemente breve che ha inizio con questo punto (istante).
  • La percezione o è percezione interna (autopresentazione ed evidenza per certezza) o è percezione esterna (evidenza suppositiva solo per l'esistenza delle cose esterne e per certe relazioni tra proprietà)
  • Tra le relazioni le differenze sono più percettivamente affidabili che le eguaglianze. Se uno trova una diversità e l'altro un'eguaglianza, ha ragione il primo.
  • Anche i superiora possono fungere da fenomeni (ad es. il movimento è un fenomeno di ordine superiore).
  • I residua delle percezioni sono attivi nei ricordi che, alla pari delle percezioni si presentano come giudizi esistenziali. anche i ricordi hanno un'evidenza immediata, ma è sempre solo evidenza per supposizione. L'induzione è implicazione ed il pre-dato ed il co-dato somigliano all'antecedente ed al conseguente.
  • La penetrazione è superiore alla contemplazione per il suo rapporto con la dimensione modale, anche se chi giudica non pensa alla fattualità nel modo in cui pensa all'essere, ma di sicuro coglie qualcosa di fattuale. Il cogliere può verificarsi per accidens, ma un giudizio si dice vero anche in quanto esso apprende con certezza qualcosa di fattuale (concetto esperienziale di verità). Il cogliere si applica non solo alla fattualità, ma anche alla possibilità. Come la certezza evidente coglie la fattualità, così la supposizione evidente coglie la possibilità collegata al suo grado e cioè la probabilità. La teoria della probabilità riguarda la penetrazione, mentre il suo calcolo è affare della matematica.
  • Cogliere gli obiettivi secondo la loro modalità non è apprensione nel senso usuale, ma ciò non impedisce di apprendere la modalità, in particolare la possibilità nel senso di "pensare a".
  • Vi sono giudizi di possibilità (A può essere B) e giudizi sulla possibilità (apprensione?) del tipo "E' possibile che A sia B". In circostanze favorevoli la possibilità è accessibile ad una determinazione numerica. Essa si fonda sul principio per cui ad ogni collettivo, la fattualità di un membro del collettivo garantisce la corrispondente possibilità degli altri membri del collettivo che in questo modo a seconda del loro numero, partecipano alla fattualità.
  • I vissuti psichici (o interni) possono essere accessibili o meno alla percezione interna, consapevoli o inconsapevoli, ad un livello superiore o inferiore di consapevolezza, intellettuali o emozionali, passivi o attivi.
  • I vissuti elementari intellettuali passivi sono le rappresentazioni percettive (o serie) e immaginative (o fantastiche) . Le rappresentazioni percettive rislagono al comportamento recettivo oppure alla produzione rappresentazionale per cui con un'attività appropriata dalle rappresentazioni degli inferiora si producono quelle dei superiora. Ma mentre la fondazione (dei superiora sugli inferiora) è esatta e precisa, la produzione rappresentazionale è imprecisa.
  • Ci sono rappresentazioni fantastiche molto simili a quelle serie ed altre molto differenti che vanno definite come "umbratili". Rappresentazioni fantastiche umbratili possono essere i vissuti in cui si compie un'apprensione non intuitiva, tipo l'apprensione concettuale dei significati delle parole. Questi significati sono oggetti, ma i vissuti che le parole esprimono sono difficilmente accessibili, tanto che se ne è dubitato l'esistenza (nominalismo)
  • I giudizi sono vissuti elementari intellettuali attivi e così pure le assunzioni che sono come i giudizi, ma senza convinzione. I sentimenti sono vissuti elementari emozionali passivi e vanno caratterizzati dall'opposizione di piacere e dispiacere, così come i giudizi sono caratterizzati dall'opposizione positivo/negativo.
  • Il sentimento presentifica il bello, la sensazione presentifica il rosso. Entrambi non fondano gli attributi correlati, ma li presentificano. "Bello" è un oggetto proprio del sentimento. Vi sono sentimenti collegati a rappresentazioni e sentimenti collegati a pensieri, sentimenti seri e sentimenti fantastici (correlati a processi artificiali).
  • I desideri sono vissuti elementari emozionali attivi. Non si sente perchè si desidera, ma si desidera perchè si sente. Il sentimento è logicamente primo rispetto al desiderio. C'è pure un desiderio serio ed un desiderio fantastico. Solo il possibile è effettivamente desiderabile.
  • I dignitativi ed i desiderativi sono presentati da emozioni e possono essere ascritti agli oggetti di quelle emozioni. Vero, bello e buono sono oggetti di logica, estetica ed etica. Emozioni sono però mezzi di conoscenza più imperfetti delle sensazioni e la particolare soggettività dei sentimenti è stata tale da stimolare la teoria a cercare scampo nell'introduzione della persona del senziente. Il punto di partenza del valore è il sentimento di esistenza e la crtterizzazione è basata sulla coppia gioia/dolore.
  • La scienza della dignità del Vero ha trovato posto teoreticamente nella teoria della conoscenza, mentre praticamente nella logica come tecnica del pensiero. Ma è possibile presentare la verità anche in termini emozionali e ciò giustifica la posizione privilegiata fondamentale del Vero rispetto ad altre attività intellettive.
  • La teoria della conoscenza è molto importante (anche della conoscenza della conoscenza). Bisogna rifiutare l'istanza fondazionalista della conoscenza, istanza che può portare allo scetticismo (a causa dell'inconclusività di una teoria del conoscere) e affremare l'immanenza del criterio conoscitivo alla ricerca conoscitiva stessa. Non c'è spazio sottratto al sospetto che una giustificazione logica sia frutto di coercizione psicologica.
  • La conoscenza ha un suo ambito non riducibile ad altri e non coincidente con il vissuto conoscitivo (non coincidono con tale vissuto nè i fatti psichici, nè il sussistente). Per quel che riguarda l'apprensione, il suo oggetto è logicamente primo, anche se cronologicamente secondo.
  • Dire che una cosa esiste solo nella rappresentazione è insensato, giacchè in tal caso manca l'oggetto. Il realismo sul mondo esterno va affiancato da un realismo circa il sussistente (entrambi rientrano nell'oggettività).
  • L'apriori ha un carattere oggettivo non coercitivo. L'aposteriori invece è contrassegnato dalla contingenza, dall'assenza di necessità, anche se può essere poi integrato nella necessità dell'apriori (la scienza?)
  • La metafisica intenziona per l'empirico, quello che la teoria dell'oggetto intenziona per il razionale. E il confine tra scienze empiriche e metafisica è oscillante.
  • La psicologia è invece scienza empirica che si basa sull'autopresentazione dei vissuti che però non vanno tutti ricompresi nella coscienza (vissuti inconsci ?). Ci sono vissuti intellettuali o emozionali, attivi o passivi, seri o fantastici. Il giudizio è assunzione + convinzione.
  • L'obietto di valore non va confuso col sentimento di valore (oggettivismo morale ?)
  • Se la causalità è incompatibile con l'indeterminatezza del volere, tuttavia è necessario mantenere la causalità almeno nella misura in cui si vuole ritenere l'uomo come autore delle proprie azioni, per cui l'indeterminismo estremo toglie ogni imputazione.

A queste tesi di Meinong si osserva quanto segue:

  1. Come un giudizio esistenziale può essere evidente ?
  2. La differenza è un insieme di relazioni, mentre l'eguaglianza è una relazione specifica.
  3. Un superior non può essere un fenomeno, ma solo un'interpretazione del fenomeno.
  4. Non sono d'accordo con l'eccessiva distinzione tra percezioni c.d interiori e percezioni c.d. esteriori. Nè sono d'accordo nell'eguagliare i ricordi alle percezioni esteriori.
  5. I giudizi sono veri o falsi e, se veri, sono conoscenze. Le assunzioni sono determinazioni e riguardano oggetti sussistenti : seppure vere non sono conoscenze.
  6. Assunzioni : giudizi = rappresentazioni fantastiche : rappresentazioni vere; Giudizi e assunzioni sono entrambi pensieri.
  7. Un sentimento riguardante oggetti finzionali (es. romanzo) è un sentimento fittizio ?Non sembrerebbe. Magari è un sentimento meno coinvolgente, più controllabile.
  8. L'aspetto ricettivo (realistico) è conoscitivamente primario rispetto all'aspetto attivo (fantastico).
  9. Ciò che si desidera, in un certo senso "è" ? Esiste da un certo punto di vista ?
  10. L'equivalenza tra ciò che vale è ciò che è, ha un senso qualsi parmenideo ed hegeliano.
  11. Meinong sembra criticare la distorsione epistemologica criticata poi da Rorty e distingue tra momento fenomenologico (validativo) e momento psicologico
  12. Se l'oggetto dell'apprensione (la determinazione astratta) è logicamente primo anche se cronologicamente secondo, allora ad es. gli oggetti narrativi sono autonomi dal loro creatore ?
  13. La molteplicità da cui l'apprensione seleziona il proprio oggetto è l'extra-essere ?
  14. Come Meinong concilia il carattere oggettivo dell'apriori con l'allusione precedente allo scetticismo psicologistico ?
  15. La concezione per cui il confine tra metafisica e scienza è oscillante è affine a quella di Whietehead ?
  16. Come può esserci auto-presentazione senza riflessione (dualità) e dunque senza coscienza ?
  17. L'integrazione tra apriori e aposteriori è per Meinong la scienza ?

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