La parte e l'Intero in Twardowski
Twardowski poi si occupa della relazioni tra l'intero e le parti all'interno del contenuto e dell'oggetto. Egli dice che:
- Quando si parla delle parti di un oggetto composto, si prende in considerazione non solo le parti comunemente dette, ma anche le relazioni tra le parti.
- A tal proposito, designiamo come "materia" la totalità delle parti di un oggetto e designiamo come "forma" la totalità delle relazioni tra le parti.
- Una completa teoria delle relazioni dovrebbe descrivere e classificare i modi in cui qualcosa è parte di un intero e come un intero sia costituito di parti. Ma quel che interessa alla presente indagine è quello che è comune a tutti i tipi di 'parti' ed alle forme di ciò che è composto di parti, vale a dire il tipo che sta a fondamento dei modi più diversi in cui un intero può essere composto. Per fare questo non serve l'origine genetica del composto o il modo in cui un composto si forma a partire da ciò che è semplice.
- La parola "parte" deve essere intesa in senso ampio : cioè come tutto ciò che si può distinguere nell'oggetto indipendentemente dal fatto che si possa parlare di scomposizione reale o analisi mentale.
- A tal proposito si dovrà innanzitutto distinguere tra quelle parti materiali di un intero che sono semplici e quelle che si possono a loro volta scomporre in parti. In questo secondo caso ne risulta una differenza tra parti più vicine e parti più lontane che permettono la distinzione in componenti materiali del primo, secondo ordine etc.
- Se si scompone un libro, le pagine e la copertina sono le componenti materiali del primo ordine, mentre il colore delle pagine e della copertina, la facciata, il retro e il dorso sono componenti materiali del secondo ordine. La differenza tra i diversi ordini delle componenti materiali è relativa : infatti se si scompone un'ora in minuti e questi in secondi, i secondo sono componenti del secondo ordine, ma le ore si possono dividere direttamente in secondi ed allora questi sarebbero componenti del primo ordine.
- Non accade così nei casi in cui le parti più lontane si possono ottenere solo dopo l'avvenuta scomposizione dell'intero nelle sue parti più vicine. Ad es. si esita a designare le finestre delle case come parti di una città, anche se sono le parti più lontane di questa. Esse possono essere ottenute solo dopo che la scomposizione del collettivo "città" ne ha fatto scaturire le parti più vicine (le case) . A questo proposito c'è l'accezione per cui i corpi sono detti costituiti da atomi, anche se sono primariamente costituiti da molecole.
- Malgrado tale eccezione, la relazione che sussiste tra le componenti più vicine e quelle più lontane di un oggetto rispetto all'oggetto intero sembra adatta a servire da principio di classificazione delle possibili componenti di oggetti e tale principio offrirebbe una garanzia per la completezza dell'enumerazione. La filosofia antica accennò a tale argomento parlando di parti omonime con l'Intero e parti non omonime con l'Intero. Questo può essere principio di suddivisione, ma la divisione principale è tra parti semplici e parti composte.
- Esistono poi componenti materiali come l'estensione, la quale è sempre componente dell'oggetto esteso in un solo e medesimo modo, mentre altri componenti materiali come "rosso", sono componenti di un oggetto in modi differenti.
- C'è poi una terza suddivisione di componenti per la quale queste si suddividono in quelle che possono esistere di per sè (anche separate dall'intero di cui sono componenti) , quelle la cui esistenza è legata ad altre , senza che però l'esistenza di queste altre componenti sia condizionata da quelle, e quelle infine che sono reciprocamente dipendenti l'una dall' altra. Tale suddivisione però presuppone l'esistenza non ideale delle parti di un tutto.
Sulle tesi di Twardowski vale la pena dire quanto segue:
- Le relazioni tra parti hanno comunque un livello di esistenza diverso da quello delle singole parti.
- La materia è l'insieme non esplicitamente strutturato delle parti di un oggetto composto. La forma è invece il complesso strutturato delle relazioni tra le parti di un oggetto composto.
- In primo luogo il colore del frontespizio è componente materiale di terzo ordine. Si può accedere direttamente da un intero ad una componente di secondo ordine se intero e parti sono tra loro omogenei. Se invece i componenti di primo grado sono non solo insiemi, ma complessi di componenti di secondo grado, gli interi non possono essere direttamente costituiti da componenti di secondo grado (il caso di finestre e città).
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