Sunday, February 11, 2007

Twardowski e la suddivisione delle componenti materiali del contenuto

Twardowski riassume poi le sue tesi dicendo che
  • La divisione delle componenti formali e materiali degli oggetti vale anche per i contenuti delle rappresentazioni in quanto sono oggetti di una meta-rappresentazione. Tuttavia la suddivisione di parti degli oggetti sotto il punto di vista di una rappresentabilità di oggetti indipendenti tra loro o mediante una rappresentabilità reciproca condizionata, presuppone l'esistenza degli oggetti e tale suddivisione non sarebbe applicabile dunque ai contenuti delle rappresentazioni se non fosse che il contenuto della rappresentazione esiste indipendentemente dal fatto che si rappresenti un oggetto esistente o no.
  • Dunque in conformità alla suddivisione suddetta le componenti materiali del contenuto di una rappresentazione si raggruppano secondo i seguenti tre criteri : a) Parti con separabilità reciproca, ciascuna delle quali è rappresentabile senza rappresentare le rimanenti ; b) Parti con inseparabilità reciproca, ciascuna delle quali non è rappresentabile senza rappresentare le rimanenti ; c) Parti con separabilità unilaterale, dove una parte A si può rappresentare senza rappresentare B, ma la parte B non si può rappresentare senza rappresentare A. Esempi di queste tre situazioni : A) Dato un libro, si possono rappresentare separatamente le singole pagine e la copertina ; B) Data una cosa colorata, non si dà colore senza estensione, nè estensione senza colore ; C) Dato un rapporto di genere e specie, la specie senza genere è impossibile, mentre è possibile il genere senza specie ( è come l'implicazione materiale ?) . Non si può rappresentare il rosso senza il colore, ma si può rappresentare il colore senza il rosso.
  • Tale suddivisione vale per i contenuti di rappresentazione solo alla condizione che essi siano rappresentati come contenuti (e pertanto esistano in tale misura), mentre tale suddivisione non è applicabile ad essi se vengono rappresentati come oggetti di rappresentazioni di rappresentazioni. Infatti l'esser-rappresentato delle singole parti è dipendente dall'essere rappresentato di altre parti, oppure non è tale.
  • Qualcosa è rappresentato come contenuto significa che c'è un contenuto di rappresentazione ed in tal caso è vero che tale contenuto significato dalla parola "rosso" non esiste, se al tempo stesso non esiste quel contenuto significato dalla parola "estensione". Il rosso non può essere rappresentato in una rappresentazione in quanto contenuto se nella stessa rappresentazione non è rappresentata (come contenuto) l'estensione.
  • Nel caso invece in cui qualcosa è rappresentato come oggetto (es. "il" rosso), allora può benissimo essere rappresentato per mezzo di una rappresentazione, senza che contemporaneamente l'estensione sia rappresentata come oggetto per mezzo della stessa rappresentazione. Ogni volta che rappresentiamo un colore ed enunciamo un giudizio su di esso come colore, ed ogni volta che rappresentiamo un'estensione per mezzo di una rappresentazione ed enunciamo su di essa un giudizio come estensione, allora astraiamo dall'estensione nel primo caso e dal colore nel secondo.
  • Ciò che pertanto è unito come contenuto di una rappresentazione al contenuto di un'altra rappresentazione, cosicché, in qualità di contenuto di una rappresentazione, non può essere rappresentato da solo e cioè non può esistere, possiamo benissimo rappresentarlo per sè come oggetto in maniera astratta. Perciò i criteri che nella classificazione addotta separano l'uno dall'altro i tre gruppi di parti, risultano corretti se si tratta di ciò che è rappresentato nel senso del contenuto. Perdono invece la loro fondatezza se con 'l'essere rappresentato' si deve intendere l'esser-rappresentato-per mezzo-di-una-rappresentazione (e quindi come oggetto).
  • Si conclude che il tipo di composizione del contenuto di una rappresentazione qui descritto e corrispondente al tipo di composizione degli oggetti di rappresentazione cui appartengono i contenuti di rappresentazione come classi particolari, consente di parlare di coordinazione delle componenti del contenuto di una rappresentazione. Si designerà inoltre come rappresentazione quelle componenti materiali dei contenuti di rappresentazione che non possono per se stesse comparire come contenuti, anche se queste espressioni sono imprecise. Infatti non si dice "Nella rappresentazione del triangolo sono contenute le rappresentazioni dei lati e della superficie" , ma si dice "Nella rappresentazione del triangolo sono contenute le parti materiali del contenuto, per mezzo delle quali sono rappresentati i tre lati e la superficie".

Le considerazioni che si possono fare su queste tesi di Twardowski sono le seguenti:

  1. Dicendo che il contenuto di una rappresentazione può essere oggetto di una rappresentazione, Twardowski risponde anche ai paradossi evidenziati da Russell sulla distinzione di sinn e denoting ? A mio parere senso e denotatum sono, rispetto alla serie dei livelli di esistenza, come "prima" e "dopo" rispetto alle sequenze di istanti temporali : il denotatum è il livello di esistenza preso come riferimento e il senso il livello di esistenza che serve come indicatore del denotatum.
  2. In che senso "La suddivisione delle parti degli oggetti sotto il punto di vista di una rappresentabilità di oggetti indipendenti tra loro" presuppone l'esistenza degli oggetti ? Inoltre i criteri di raggruppamento del contenuto di una rappresentazione sembrano equivalere a congiunzione, disgiunzione ed implicazione.
  3. Che differenza c'è tra contenuti di rappresentazione e oggetti di rappresentazione di rappresentazione ? Perchè i primi in quanto tali esistono ed i secondi no ?
  4. Twardowski sembra precisare che oggetto di rappresentazione di rappresentazione sia ad es. il rosso senza estensione (puramente pensato) , mentre contenuto della rappresentazione sarebbe il rosso con tutte le implicazioni legate all'apriori materiale (dunque il rosso rappresentato ) e dunque il rosso come esistente. Anche qui varrebbe la pena riflettere ancora : il rosso come contenuto di rappresentazione è il rosso come evento e quindi interrelato, mentre il rosso come oggetto di rappresentazione di rappresentazione è il rosso come oggetto eterno (Whitehead).
  5. Interessante la dicitura di Twardowski per cui è più corretto dire (invece che nella rappresentazione del triangolo ci sono le rappresentazioni dei lati e degli angoli) che nella rappresentazione del triangolo ci sono i componenti materiali per mezzo dei quali sono rappresentati lati ed angoli. Tale precisazione si può collegare all'oggetto intenzionale e dal punto di vista proposizionale al livello dell'asserzione, dove le parti di una proposizione non sono asserite come è asserita la proposizione, ma sono momenti (pensati) interni alla proposizione asserita (ad es. asserendo "p implica q" non si asserisce "p").

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